L’Aquila prima e dopo
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A quasi tre anni dal terremoto, Gianni Berengo Gardin è tornato all’Aquila per testimoniare lo stato di una città bloccata e ferita, con un centro storico trafitto da impalcature, nascosto da teli e travi, e con le sue strade, una volta brulicanti di suoni e di vita, ora deserte.
L’incontro tra Gianni Berengo Gardin e L’Aquila risale a 16 anni fa, quando il suo obiettivo aveva immortalato il calore della gente e la straordinaria architettura della città. Il fotografo vi è tornato ora a raccontare gli stessi luoghi ritratti in passato per far emergere direttamente dalle immagini l’inevitabile confronto. Un atto doloroso, ma dovuto, nei confronti di chi quotidianamente vive esiliato dalla propria vita, in un tessuto urbano che non lo rappresenta più.
Ciò che impressiona, racconta il fotografo, è “il silenzio che c’è per le strade. Non passa nessuno, non c’è nessuno. Non ci sono i bambini che giocano, le donne che vanno a fare la spesa, la gente che va in ufficio. C’erano solo quattro cani abbandonati che giravano. E io, che sono abbastanza vecchio, mi ricordo a Roma com’era San Lorenzo dopo il bombardamento degli americani. Avevo 14 anni ed era la stessa cosa. I cani randagi che giravano in città abbandonati, le case puntellate e questo silenzio di morte”.
Gianni Berengo Gardin nasce a Santa Margherita Ligure nel 1930 e inizia a occuparsi di fotografia a partire dal 1954. Dopo un lungo periodo a Venezia, si stabilisce a Milano dove comincia a lavorare come fotografo. Collabora con numerose riviste tra cui Il Mondo di Mario Pannunzio, Epoca e Time. Dal 1966 al 1983, in collaborazione con il Touring Club Italiano, realizza un’ampia serie di volumi sull’Italia e sui paesi europei.
Durante la sua carriera ha lavorato assiduamente con grandi industrie, tra cui la Olivetti, realizzando reportage e monografie aziendali. Nel 1972 la rivista Modern Photography lo ha inserito nella lista dei 32 maggiori fotografi al mondo. Ha tenuto circa duecento mostre personali, sia in Italia che all’estero. Oltre ai numerosi premi vinti, nel 2008, quale riconoscimento alla carriera, gli viene dedicato il prestigioso Lucie Award.
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