La fotografa Ara Oshagan e l’autore Krikor Beledian sono cresciuti nelle comunità armene di Beirut formate da rifugiati e sopravvissuti al genocidio. Sono diventati maggiorenni in famiglie e quartieri carichi della memoria collettiva di estrema violenza e espropriazione. Entrambi hanno lasciato Beirut decenni fa e ora tornano a immergersi nel suo paesaggio urbano fratturato: Oshagan con fotografie oscure e liriche e Beledian con un poetico saggio semi-autobiografico tratto dalla sua giovinezza. Ambientato nei densi quartieri armeni di Bourj Hammoud a Beirut, sfollati riunisce queste due opere simbiotiche e profondamente personali: una collaborazione unica che interroga la memoria diasporica, lo spostamento multigenerazionale e le ambiguità della narrativa.

Ara Oshagan ha esposto il suo lavoro in tutto il mondo e lo ha presentato all’International Center of Photography, New York, TEDx Yerevan, tra gli altri. Dopo  Traces of Identity  (2005) e  Fatherland  (2010),  Displace è il terzo progetto di una trilogia di lavori su identità e diaspora.

Krikor Beledian è ampiamente considerato il poeta più importante che scrive in armeno occidentale. Prolifico romanziere, saggista e critico letterario, è autore di oltre 30 volumi pubblicati in Medio Oriente, Europa, Armenia e Stati Uniti. Tradotto da Taline Voskeritchian e Christopher Mills, Displace è la prima grande opera di Beledian ad apparire in inglese.